Manca la scritta “E io il muro”, sul muro. E “E io la scala” sulla scala. E via discorrendo.

Coming out

Era ora, è ora.

Ma è una questione politica?

La domanda è mal posta, anzi, rischia di essere tendenziosa nel momento in cui si riduce tutto a una “presa di posizione”. Ma certe prese di posizione sono necessarie per stare bene con se stessǝ e l’aspetto politico più ampio viene in un secondo momento. L’aspetto politico rappresenta tuttavia la maggiore conquista della mia istruzione, perché grazie ad essa ho potuto dare un nome a quello che prima era solo un malessere di sottofondo zittito a suon di responsabilità e traguardi e grazie ad essa posso dare un nome alla mia identità.

Lo hai fatto solo perché ti sei separato?

La separazione non è la causa di questa consapevolezza (e viceversa), ma mi ha permesso di ragionare in modo più libero da certi tipi di struttura sociale che altrimenti finiscono inevitabilmente per funzionare come gabbie mentali. Quindi, secondo te, qual è la risposta a questa domanda?

Quindi adesso ti fanno schifo i maschi?

Un certo tipo di maschio, il maschio alfa, ha sempre suscitato il mio disgusto ma ho avuto bisogno di sviluppare gli strumenti concettuali per dare un nome al sistema, il patriarcato, che fornisce immagine e somiglianza al suo modello. Ovviamente no: ho avuto la fortuna di conoscere uomini sensibili, accoglienti ed egualitari, come mio padre, che ammiro e che ha funzionato da modello per molto di quel che sono oggi. Solo che io non riesco a riconoscermi in un sistema e ho bisogno di prenderne le distanze per stare bene.

E tutti i maschi dovrebbero fare come te?

Mi domando perché no: un rifiuto a livello globale dei binarismi sui quali si fonda il patriarcato (maschio-femmina, possessorǝ-possedutǝ, cacciatorǝ-preda, capǝ-sottopostǝ, vincente-perdente, sfruttatorǝ-sfruttatǝ, furbǝ-scemǝ) farebbe un gran bene all’umanità. Ma io parlo per me, quindi se nella tua domanda il condizionale dovesse essere sostituito dall’indicativo, la mia risposta diventerebbe un deciso “no”: certe trasformazioni devono partire da te, altrimenti non fanno che generare altro malessere.

Non è che non riesci ad essere il vincente che vorresti e quindi ti dai a questa cosa alla moda?

Iniziamo dal fondo: chiunque pensa che dichiararsi diversɛ dalla norma presenti un qualche tipo di vantaggio, soffre di cretineria avanzata. È ancora infinitamente più comodo e facile essere inquadratɛ nelle categorie tradizionali: anche se negli ultimi anni certe identità di genere e certi orientamenti sessuali godono di maggior visibilità di prima, guarda quali sono le lotte politiche che intraprendono le persone che vi si riconoscono: contro la violenza nei loro confronti, contro le discriminazioni, per l’accesso a certi servizi di base… è un po’ come dire che ormai ci sono tante persone di colore nei film americani e quindi il problema del razzismo in America è risolto, anzi, esiste il “razzismo al contrario” (che, pensaci un attimo, è un’espressione che tradisce una tale pochezza mentale da far ridere e rabbrividire allo stesso tempo).

Indosserai le gonne?

L’ho già fatto quando praticavo la scherma medievale: avevo un kilt celtico, non era scomodo e il pisello all’aria era una goduria. In questo momento non ne provo il bisogno, se ne troverò che mi piacciono tanto e mi stanno bene non lo escludo.

E adesso con chi scopi?

Se dovessi essere interessatǝ a te, lo saprai. Ma se me lo chiedi, probabilmente non lo saprai mai.

Quindi adesso devo usare lo schwa con te? Guarda che io non so neanche come si pronuncia.

Io non mi vanterei della mia ignoranza. Ma, se davvero vuoi essere gentile, ti chiedo di usare con me quello che usi per te. Ti riconosci come maschio? Usa anche per me il maschile. Ti riconosci come femmina? Usa anche per me il femminile. Ti riconosci come non binariǝ? Usa quello che usi per te: schwa, u, soppressione, maschile, femminile, va bene qualsiasi cosa. Rimarchiamo le somiglianze tra noi, non le nostre individualità.

Bo’, almeno è facile. E quindi che cosa cambia?

Molto, moltissimo. E molto poco. Il cambiamento maggiore riguarda me, non te, ma ho preferito mettere tutto in chiaro in questo che è una specie di diario pubblico che tengo da un certo tempo perché così (perché è così che vanno le cose) quando qualcuno mi ripete una delle domande a cui questo testo risponde, se non ho voglia di ripetermi posso dire: vai a guardare il mio blog su medium, ho già risposto lì, adesso ho voglia di parlare d’altro.

Questa è una rappresentazione possibile del mio essere una persona non binaria. Arriva dalla pagina Cinesate tarocchissime su facebook.

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Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.