Dove ti può portare un paio di pattini

Barbie è anche un film a tematica T?

Adri Allora
3 min readJul 30, 2023

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Introduzione

Poiché la dimostrazione che una storia è interessante sta nella capacità di quella storia di rispondere positivamente a più interpretazioni, eccone una possibile che come persona non binaria trovo affascinante.

Un film in due capoversi

Barbie all’inizio del film è quello che è e vive come crede di voler/dover vivere. Ma c’è qualcosa che non la convince (ha addirittura pensieri di morte, forse indotti da una umana che giocava con lei all’inizio).

Poi va nel Mondo Reale e scopre il patriarcato ma, soprattutto, tornando a Barbieland e lottando per abbattere il patriarcato scopre che quel che era non le basta più, che vuole essere quello che era, ma per davvero (una donna vera e non più un giocattolo/una fantasia).

Intermezzo

Questo è il percorso di molte persone la cui identità di genere, per quanto più o meno mascherata da un’adesione superficiale a certi vincoli sociali, genera malessere e richiede di uscire dalle strutture stereotipizzanti della vita normale.

Due capoversi su un film

Il viaggio nel Mondo Reale riassume, in questa lettura, l’esperienza di tuttɛ coloro che iniziano a manifestare la loro “devianza” per esempio indossando atteggiamenti “non conformi”. In una scena per me chiave del film, l’effetto è una molestia sessuale la cui reazione è sanzionata dalle forze dell’ordine (forse anche da loro se son meno di 10 secondi non è molestia… io continuo a pensare che dovremmo fare tuttɛ un giro a dare una veloce toccatina di palle al giudice che ha emesso quella sentenza, commentando “Dai, amore, lo sai che sto solo scherzando!”).

Il viaggio del ritorno a Barbieland risponde in maniera pedissequa alla struttura del Viaggio dell’Eroe e, da manuale, è seguito dalla lotta per trasformare la terra d’origine in un luogo più giusto. Questa fase rappresenta bene il momento successivo al coming out, quel tempo di battaglia (più o meno doloroso, più o meno lungo) ma anche di conforto (da parte di alcune delle persone che nel frattempo abbiamo incontrato o (ri)scoperto) in cui capita di cercare di trasformare il proprio ambiente in un ambiente abitabile. Perché sì, spesso la nostra vita — di tuttɛ, non solo delle persone trans e non binarie — non risponde ai requisiti minimi di abitabilità.

Conclusioni

Occhei, svelo un retroscena vergognoso: sempre ho ascoltato con dubbio coloro che svelavano tematiche criptogay o criptotrans dietro a storie che erano godibilissimi per se. Ma a volte la nostra vita c’impone di crescere e capire che svelare un tema criptoqualcosa non significa privare il testo originale delle sue intenzioni e delle sue piacevolezze. Al contrario: significa arricchirlo con un gioco ermeneutico che può arricchire anche tuttɛ lɛ altrɛ giocatorɛ (come spesso accade con i giochi, peraltro).

Poiché sta tra le mie passioni, cercherò in futuro di definire le regole di questo gioco, per capire quando un’interpretazione è accettabile e dove invece no, perché per esempio non è accettabile che i fascisti usurpino LOTR e creino i campi hobbit per farsi in santa pace le canne invece di farsi in santa pace le canne e basta.

Poscritto

Anche se la mia lettura è sbagliata (non lo so ancora: non ho ancora scoperto le regole di quel gioco), Barbie è comunque anche un film a tematica T* nella misura in cui è un film femminista, e l’unico femminismo possibile, oggi, è il transfemminismo intersezionalista. Quindi, tutto sommato, non ho aggiunto molto, con questa partita al gioco delle interpretazioni.

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.