Genitori (di) videogiocatori
In questo periodo in cui si sta per necessità molto tempo chiusi in casa, i videogiochi e, all’interno della categoria, i mobile games, cioè i videogiochi pensati espressamente per tablet e cellulari, vuoi per l’accessibilità vuoi per il prezzo contenuto richiamano come allettanti sirene in mezzo a un mare in bonaccia.
Non è necessariamente un male, per due motivi:
- i videogiochi rappresentano un ampio territorio di conversazione: ce ne sono letteralmente per tutti i gusti e ci permettono di parlare e fare cose con i device digitali diverse dal lavoro e dal seguire i nostri figli e le nostre figlie per questioni di scuola;
- i videogiochi possono insegnare e addestrare, se si sa sceglierli.
Stendo queste pagine per i genitori che sono interessati a imparare qualche dettaglio utile e non necessariamente ovvio sui videogiochi per sfruttare questa situazione al meglio.
Videogioco come territorio di confronto
Per prima cosa: tu giochi? Quanto giochi? Parli con tuo figlio o tua figlia di videogiochi? Conosci i videogiochi a cui gioca lui o lei? E ti piacciono? Potresti motivare tutte le tue risposte?
È utile che ti ponga queste domande perché per arrivare da qualche parte è sempre importante sapere da dove si parte.
Oltre ai giochi che già avete in casa, puoi chiedere a tuo figlio o tua figlia quali giochi vorrebbe, e perché. Puoi chiedergli o chiederle di raccontarti la storia e l’ambientazione: stai chiedendo di parlare di qualcosa che rientra nei suoi interessi in maniera strutturata e critica (è da qui che si parte, in fondo). Potete anche guardare insieme i video promozionali, e in questo caso è utile provare a chiedere loro a che cosa assomiglia la grafica (a un film, a un cartone Disney, o Pixar o Ghibli o Aardman o a qualcosa di ancora diverso: trovare connessioni è comunque un gioco utile, anche se non è ancora un videogioco).
Bisogna fare attenzione se si stratta di un gioco online: i giochi online sono gratuiti ma somministrano pubblicità e potrebbero offrire interazione con altri giocatori. Tu conosci la tua prole, valuta se è qualcosa che desideri.
Se decidi di acquistare o semplicemente scaricare un gioco, dai un’occhiata alla classificazione PEGI, non solo l’età consigliata (sugli store è veramente poco indicativa), ma anche le motivazioni (violenza? Sesso? Volgarità verbali? Va tutto ponderato alla luce della tua vita domestica).
Dopo che avete installato un nuovo gioco, guarda tuo figlio o tua figlia che gioca e prova a fare un paio di partire anche tu in sua compagnia. Ti aiuterà a capire di che cosa sta parlando quando verrà a raccontarti quello che ha fatto e a capire come vive l’esperienza videoludica (e quindi a scegliere insieme giochi più adatti per lui/lei).
APPROFONDIMENTO: comprare, spendere
Ci sono diverse modalità di acquisizione dei giochi, ecco due chiarimenti per coloro che conoscono zero di questo mondo. I giochi possono essere:
- gratis: se non sono esperimenti di giovani sviluppatori o sviluppatrici (come 2048, ipnotico ma interessante… consigliato!), è roba che ti somministra pubblicità, oppure versioni light di videogiochi a pagamento (in tal caso, facendo la ricerca si vede che esiste anche un altro gioco apparentemente identico che però ha un costo). Essendo cresciuto nell’epoca delle tv commerciali, a me non fa caldo né freddo, ma a qualcuno potrebbe dare fastidio, e le versioni light sono un buon modo per testare se un gioco piace o meno (io leggo comunque sempre le recensioni di chi ha già fatto l’acquisto);
- offre acquisti in app: è gratuita ma permette di comprare all’interno dell’app (di solito facilitazioni oppure elementi estetici interni al gioco… sembra una sciocchezza? Fortnite ha fatturato miliardi di dollari vendendo elementi puramente estetici, e si vantano del fatto che non vendono facilitazioni e che quindi per vincere bisogna giocare tanto e diventare bravi). Puoi impostare dei blocchi per gli acquisti in app, in generale non sono eccessivamente truffaldini (cioè ti dicono quello che ti vogliono vendere, certo un bimbo o una bimba potrebbero fraintendere);
- gratuiti con rinnovo automatico a pagamento: io questi non li compro mai, per principio. Bisogna cercare un po’ la questione del rinnovo, a volte mascherata dalla parola “abbonamento”;
- in abbonamento: evito anche questi;
- acquisto secco: compri, paghi, usi. Nessuna sorpresa. Bello liscio.
Videogioco come fonte di apprendimento
Cosa si impara videogiocando?
- Coordinazione mano-occhio: si tratta di un elemento che diventa sempre più importante nel mondo del lavoro attuale, che ha implicazioni interessanti anche in termini di percezione della spazialità. Non è niente che abbia a che fare con un percorso guidato da formatori o psicomotricisti, ma in assenza di qualcosa di meglio si tratta di un esercizio che a piccole dosi fa bene.
- Problem solving: c’è qualcosa che hanno in comune i problemi di matematica e quelli della vita reale che affrontiamo tutti i giorni (dai litigi con le persone con cui viviamo ad arrivare alla fine del mese): pongono delle domande a cui abbiamo bisogno di rispondere. I videogiochi presentano spesso quel tipo di domande in un contesto tutto sommato esente da rischi, per questo possono essere utili.
- Educazione alla testualità: un testo è una struttura al servizio di una storia. Molti giochi raccontano una storia e giocano sulla loro struttura per far fare cose alle loro giocatrici e giocatori.
- Che i videogiochi possono essere qualcosa di più di oasi di divertimento: questa è una lezione utile più a noi genitori che ai nostri figli e figlie, ma è fondamentale perché è un altro modo in cui possiamo imparare a piegare cose che abbiamo a disposizione per ottenere nuovi effetti.
Consigli per gli acquisti
Questi consigli hanno lo scopo non tanto di far scaricare specifici prodotti quanto di far capire dove puntare l’attenzione prima di fare fuoco.
Monument valley
(Acquisto secco) Un capolavoro videoludico, con giochi ad enigmi visivi che ricordano Escher e le sue architetture impossibili: agendo sullo spazio si creano percorsi che la protagonista deve seguire per raggiungere la meta. Il gioco è tutto qui: musiche rilassanti, scenografie meravigliose ed enigmi mai troppo difficili.
Hanno fatto anche un seguito, bello uguale.
Lo consiglio perché non fa venire lo stress ed è stimolante: quella che all’inizio è sorpresa, diventa poi sfida nel capire come manipolare lo spazio e i punti di vista per ottenere i propri scopi (problem solving).
Dov’è la mia acqua?
(Acquisto, più acquisti in app — ma è possibile giocare il 2 gratuitamente) Un gioco semplice e vario nel quale si scava con un dito il percorso che l’acqua deve fare per raggiungere la doccia di un simpatico alligatore. Più vario di monument valley ma senza lo stesso effetto wow.
In questo caso esiste un grado molto basso di stress in alcuni livelli in cui bisogna tracciare la strada dell’acqua entro un certo tempo (è comunque molto giocabile: non mi lascerei fermare da questo).
Lo consiglio perché è un passatempo stimolante, che premia il colpo d’occhio e la capacità di programmare le azioni (problem solving e coordinazione mano-occhio).
The unstoppables
(Gratis) I protagonisti di questo videogioco supereroistico sono una donna cieca, un ragazzo in sedia a rotelle, un bambino, un vecchio e un ragazzo forte ma lento. Il meraviglioso capovolgimento del gioco sta nel fatto che i personaggi devono collaborare per completare la missione e ognuno di loro rivelerà i propri punti di forza. Non è lunghissimo e non è stato localizzato in italiano, ma se leggete inglese, francese o tedesco è un’esperienza molto appagante da fare insieme ai propri figli e alle proprie figlie.
Lo consiglio perché è divertente, fa ragionare su come impiegare le proprie risorse al meglio (problem solving) e implicitamente invita a cercare il buono in chiunque.
Florence
(Acquisto secco) Questo è un gioco per adolescenti e preadolescenti molto maturi/e (per quanto possano esserlo le persone di quella fascia d’età, chiaro): una storia d’amore che rappresenta a volte in maniera metaforica gli alti e i bassi della vita di coppia. In questo caso l’aspetto più strettamente ludico cede un po’ il passo a quello narrativo e visuale.
Lo consiglio perché è un’esperienza di storytelling diversa dal solito (educazione alla testualità).
Framed
(Acquisto secco) Musiche bellissime, una grafica assolutamente singolare, una storia noir con omicidi, aggressioni alla polizia e furti. Diseducativo? Dipende da come certi messaggio vengono lascati passare in famiglia, ma l’idea è troppo bella: la storia è un fumetto senza dialoghi: in ogni pagina il giocatore vede la prima vignetta e l’ultima, e deve ordinare quelle in mezzo in concatenazioni di causa-effetto in modo da ottenere una narrazione sensata.
La magia non riesce sempre (alla fine di alcune pagine ci si arriva solo per esperimenti), ma è la versione figa degli esercizi in cui devono scrivere cosa succede prima, cosa in mezzo e cosa dopo.
Ha il difetto di non permettere di ricominciare da dove si vuole, ma solo dal punto a cui si era arrivati, ma in famiglia lo abbiamo giocato lo stesso.
Lo consiglio perché è addestramento alla costruzione del testo (educazione alla testualità).
Super phantom cat
(Acquisti in app) Un platform in cui il super phantom cat salta da una piattaforma all’altra, a volte esercitando i poteri che di livello in livello gli vengono offerti (uno alla volta).
Il meccanismo di recupero (se muori troppe volte nello stesso punto diventi invulnerabile per un certo tempo e puoi andare avanti senza preoccuparti troppo) rende esplorare più importante di affrontare nemici e trappole.
La grafica è semplice, i comandi possono esser messi dove è più comodo per il giocatore o la giocatrice ed è un perfetto stress-killer adatto anche ai più piccoli.
Lo consiglio perché cercare di raggiungere degli obiettivi senza doversi veramente preoccupare di non poterci riuscire è rassicurante (coordinazione mano-occhio).
Bacon escape
(Acquisti in app) Un maialino scappa su un carrellino dallo zeppelin della feroce fabbrica che vorrebbe farne pancetta e prosciutti.
Questo gioco coloratissimo e con una grafica molto piacevole, diventa abbastanza in fretta difficile (io mi fermo intorno al livello 11, la mia figlia di 11 anni arriva oltre il 25… quando inizia a vantarsi le dico che ha giocato troppo e mi riprendo il cellulare ^___^ ) e causa stress, ma certo è molto appagante quando finalmente si riesce ad arrivare alla fine di un livello (i livelli sono comunque in generale piuttosto brevi, come è tipico dei mobile games).
Lo consiglio per dimostrare che ci sono ottimi giochi anche se non sono rompicapo e stress-free: i giochi di questo tipo aiutano ad esercitare la coordinazione mano-occhio e la pazienza. Sono tantissimi: sta a te decidere se vanno bene per la tua prole.
Minecraft
(Acquisto secco) Minecraft sta ai videogiochi come i lego stanno ai giocattoli, non c’è altro da dire. Si tratta di un meraviglioso strumento che è anche un’occasione di educazione alla comprensione e al movimento degli spazi tridimensionali digitali. Esiste anche una modalità storia, ma la parte più divertente è sicuramente la possibilità di creare strutture gigantesche.
Rende di più su computer, però, o almeno tablet, perché non è nato come mobile game.
Scratch
(Gratuito) Scratch è un programma per far programmare i bambini, sembra difficile e noioso e invece è un programma scritto benissimo, intuitivo, semplice e appagante. Ha due difetti: il primo è che rende meglio con un monitor vero: giocato su un cellulare perde moltissimo; il secondo è che essendo uno strumento più che un gioco propriamente detto, è meglio se ci giocate insieme ai vostri figli, soprattutto — se avete dimestichezza con l’inglese — se installate anche un tutorial per imparare a farci cose.
Consigli per fare altro
Bisogna parlare però anche di giochi che, per qualche motivo, vanno sconsigliati.
Da un po’ di anni a questa parte si sono diffusi dei giochi non-giochi che chiedono di ripetere lo stesso tipo di azione (una sola, di solito) in continuazione, non forniscono metri di valutazione del proprio operato (non si perde e non si vince: si arriva solo, inevitabilmente, alla fine del livello, oppure si trova un nuovo tipo di creatura, o una nuova skin, o un nuovo ambiente, o un nuovo omino), non permettono di costruire nulla.
Sono giochi progettati molto bene per fornire un’esperienza simile a una droga digitale che fa erogare ai loro utenti piccole scariche di dopamina e li tiene continuamente in insoddisfatta attesa di una nuova piccola scarica di piacere.
Liberare la testa può forse essere accettabile per persone completamente formate, ma, su persone in crescita, giochi come House paint (dipingere le facciate di una casa) o I peel good (sbucciare un frutto) o la serie Goat/platypus/alien Evolution (accoppiare creature della stessa dimensione per generarne di dimensione maggiore) insegnano a eseguire compiti meccanici, a non incontrare difficoltà, a obbedire a catene di montaggio senza ragionare in termini di quadro generale.
E non so voi, ma come genitore non riesco a immaginare niente di più diseducativo.
Riferimenti per le immagini
https://www.malavida.com/it/soft/dove-la-mia-acqua/android/#gref