Il Ministro ha ragione

Adri Allora
3 min readFeb 24, 2023

Di fronte a due licei italiani sono state condotte delle aggressioni da parte di persone che non facevano parte della scuola (ma facevano parte di un’associazione privata di ispirazione fascista) a danno di studenti liceali, la seconda aggressione potrebbe essere stata innescata da contestazioni a un volantinaggio da parte dei membri dell’associazione.

Il Governo ha deciso di esprimere la propria posizione super partes non commentando gli eventi.

La preside Savino del liceo Da Vinci di Firenze, la stessa città in cui sono avvenute le due aggressioni, ha inviato una lettera a studenti, docenti e ATA del proprio istituto nella quale lanciava un allarme: il fascismo, diceva, è nato da gruppi che hanno avuto modo di aggredire senza conseguenze perché intorno c’era della gente che non è intervenuta, non siate indifferenti perché c’è il pericolo di una deriva violenta e autoritaria.

Si può verificare qui il testo della lettera.

L’eco ottenuto dalla comunicazione della preside nell’agorà pubblica ha costretto il governo, nella persona del ministro Valditara, ad esprimersi riguardo alle aggressioni.

Cinque i punti salienti della comunicazione del ministro:

  1. “è una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo”;
  2. “e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria”
  3. “sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole
  4. “se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure
  5. “Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio”

Il ministro ha perfettamente ragione, vediamo uno per uno i punti salienti:

  1. il ministro vede nella figura del dirigente scolastico un rappresentate nello Stato che non può assumere una posizione politica diversa da quella del suo governo: in questa prospettiva sostenere che non si deve rimanere indifferenti a un atto di forza da parte di persone di principi assimilabili a quelli dello stesso Ministro è impropria;
  2. si parla di deriva quando qualcosa non va secondo i piani e devia in altra direzione, ma i principi, i fini e i mezzi dei membri di Blocco Studentesco sono collocati esattamente sul solco pratico e ideologico dell’attuale governo, quindi non si può parlare di deriva;
  3. l’approccio del ministro non prevede una ideologizzazione esplicita dell’attività didattica, visto che per esprimere un intero apparato ideologico è sufficiente sostenere che non si dovrebbero affrontare certi argomenti a scuola;
  4. coerentemente, il Ministro prevede una punizione per chi indulge in velleità libertarie esercitate da chi non ha competenza per esprimere un’opinione istituzionale coerente con quella del Governo, cioè il Governo stesso;
  5. infine il ministro spiega che impedire l’espressione dell’opinione, ancorché manifestata in forme fisiche, dei ragazzi di Blocco Studentesco rappresenta per definizione una grave violazione della libertà di opinione.

Alla luce di queste considerazioni, le affermazioni del Ministro rivelano non solo una ammirevole coerenza di fondo ma anche, da parte del Governo di cui il Ministro è esponente, un posizionamento sulla questione che non esiterei a definire indiscutibile.

Ed ecco la fine cui è destinata la lettera della preside. Se l’atto fosse stato eseguito da un rappresentante dello stato, si sarebbe giustamente parlato di dittatura ma, poiché si tratta di privati cittadini, va tutelata l’opinione conforme a quella dell’esecutivo.

--

--

Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.