La ricetta della fortuna
Quanto sei fortunatǝ? Il Test 4–3–2–1 te lo dice!
Premessa generale
Un po’ di anni fa mi sono imbattuto in un articolo in una rivista inglese, scritto da non so più chi, che usava un questionario di 10 domande per definire quanto siamo fortunatǝ o sfortunatǝ e mi era piaciuto così tanto che l’avevo scaricato e salvato da qualche parte nell’hard disk.
Mi piaceva perché era:
- sfrontato (chi ha la faccia tosta di dirti quanto sei fortunatǝ? E di farlo con la prosopopea di chi è convinto di avere ragione?)
- semplice e, a fronte di una certa dose di semplificazione (d’altronde ogni cosa ha quasi lo stesso peso),
- attento: mi dava l’impressione di tenere presente davvero tutto. O almeno tutto quello che valeva la pena di calcolare senza sconfinare nel personalismo.
Ovviamente l’ho perso, non l’ho mai più trovato in rete e probabilmente nel frattempo la mia mente lo ha ampiamente rielaborato la forma originaria. Per esempio non so come si richiamava e l’ho rinominato nella mia fantasia Test 4–3–2–1. Ma qualche tempo fa ho iniziato a ripensarci, perché quell’idea lì mi piace ancora.
Quindi te lo sottopongo così come me lo ricordo: prendi carta e penna e segui le istruzioni: la valutazione va da 0 (molta sfortuna) a 100 (molta fortuna).
Prontǝ a iniziare?
Il sistema si basa su dieci domande che coprono altrettanti criteri che definiscono la tua fortuna fino a questo punto (niente futuro, per carità).
QUATTRO criteri geografici
- vivi in un luogo soggetto a carestie, siccità, inondazioni o fenomeni atmosferici che impediscono una regolare produzione di cibo o problemi di sopravvivenza all’aperto? (Segna 10 punti se la risposta è no, 0 punti se è sì);
- vivi in uno stato di guerra? (segna 10 punti se nel luogo in cui vivi l’accesso alle armi è molto limitato o vietato alla popolazione civile; 7,5 punti se c’è larga disponibilità di armi per la popolazione civile; 5 punti se nel posto in cui vivi sono endemicamente presenti gruppi armati che hanno effetti sulla tua vita (es.: malavita organizzata, gruppi politici violenti); 2,5 punti se vivi in un luogo attualmente coinvolto in una guerra civile; 0 punti se vivi in un luogo attualmente teatro di guerra);
- vivi sotto una dittatura? (segna 10 punti se tutti i servizi sono accessibili indipendentemente dalle convinzioni politiche; 7,5 punti se nel luogo in cui vivi ci sono motivi politici che impediscono o rendono difficoltoso l’accesso a certi servizi; 5 punti se la polizia è violenta contro gruppi non eversivi; 2,5 se manca una stampa indipendente; 0 punti se vivi in una dittatura dichiarata);
- vivi in uno stato sociale? (segna 10 punti se nel luogo in cui vivi tuttǝ hanno diritto a fruire gratuitamente tutti i servizi essenziali (sicurezza, educazione, salute) senza limiti; 7,5 punti se sono garantiti a tuttǝ alcuni servizi (es.: sicurezza ma non salute); 5 punti se accesso gratuito ad alcuni servizi subordinato a condizioni specifiche (es.: malattia terminale); 0 punti se tutto il sostegno che si può permettere chi non ha denaro dipende da strutture informali di supporto o non esistono servizi pubblici);
TRE criteri sociali
- appartieni al tipo umano meno svantaggiato nel tuo contesto? (In Italia: segna due punti per ognuno dei caratteri che possiedi: biancǝ, maschio, nativǝ, non lgbtqi+, non single se adultǝ);
- hai una rete sociale fisica che potrebbe almeno in parte esserti d’aiuto se ne avessi bisogno? (segna 2,5 punti per ognuno dei caratteri che possiedi: rapporti istituzionali o di lavoro; amici o amiche; famiglia di origine; nuova famiglia (intesa come gruppo di conviventi));
- hai un lavoro? (segna 2,5 punti per ognuno dei caratteri che possiede il tuo lavoro: stabile; legale (non in nero); retribuito a sufficienza da permetterti di arrivare alla fine del mese; che lascia spazio a socialità e interessi personali. Se non hai un lavoro retribuito, segna 0);
DUE criteri familiari
- la tua famiglia di origine ha potuto permetterti una formazione completa e soddisfacente? (segna 10 se la risposta è sì; 7,5 se hai pagato o ti sei indebitatǝ per ultimare gli studi; 5 se non ti sei potutǝ permettere un’istruzione superiore e ne avresti avuto voglia/bisogno; 2,5 se non ti sei potutǝ istruire; 0 se la tua famiglia non ha potuto garantirti neppure il sostegno economico di base (cibo, tetto, vestiti, cure));
- la tua famiglia di origine ti ha supportato quando hai preso delle decisioni relative alla tua persona o alla tua vita che non erano in accordo con la tradizione familiare? (segna 10 se hanno preso le tue difese verso altrǝ oppure se non hai mai avuto divergenze di opinione; 7,5 se ti hanno supportato all’interno della famiglia stessa; 5 se ti hanno insistentemente sconsigliato di farlo; 2,5 se ti hanno ostacolato senza arrivare a impedirtelo; 0 se te lo hanno impedito o hai dovuto abbandonare la famiglia per realizzare le tue scelte);
UN criterio individuale
- ti reputi in salute? (segna 10 per risposta positiva; 0 per risposta negativa; puoi togliere 5 punti se vivi con una o più persone malate che accudisci).
qb.
Non ti dirò il mio punteggio, ma è molto alto. Se vuoi scrivere il tuo nei commenti qui sotto, o altrove, potrebbe essere interessante, magari mi sbilancerò anch’io. Certo, vedere questa misurazione della mia “fortuna” mi ha fatto riflettere su cosa ho in più di tuttǝ coloro che hanno un punteggio più basso del mio. Voglio dire: la maggior parte deǝ mieǝ amicǝ avrà un punteggio sopra l’80. Quello che c’è in quegli 80 punti che condividiamo vivendo qui è tanto, davvero tanto. Forse non vivo in una famiglia che non ha mai problemi economici e fuori da casa mia non c’è una spiaggia color dell’avorio, ma tutto quello che ho è davvero prezioso e importante.
E poi ci sono considerazioni di natura metodologica, poiché, come ormai hai capito, sono sempre lì a chiedermi perché, come e se funziona (le altre tradizionali domande — chi, dove, quando — mi interessano meno).
In fondo questo test non risponde davvero alla domanda quanto siamo fortunatǝ senza implicare una specifica idea di fortuna, ma almeno a me ha fatto riflettere su due punti su cui sono tutto sommato d’accordo: la fortuna è:
- indipendente da me (e su questo credo ci sia poco da discutere), ma anche
- un insieme di cose più che un singolo evento/elemento (es.: una vincita a un gioco di soldi), la compresenza nella giusta misura degli ingredienti giusti. Quanti e quali elementi contribuiscono alla mia fortuna? Da un lato potrei vivere in una situazione di guerra ma essere lo stesso molto fortunato (magari ho 90 perché tutto il resto funziona lo stesso e ho una famiglia e una rete sociale che riescono a sostentarmi), oppure potrei essere nato in Italia, straricco e in salute comunque non superare il 50 (fortuna così così); dall’altro il fatto per esempio di essere completamente solo oppure di non avere un lavoro conta solo 10 punti, ma questo secondo il Test 4–3–2–1, non secondo me, che invece da buon essere umano mi concentrerò su questo aspetto e lo valuterò molto più di vivere in una nazione in pace con uno stato sociale fragile ma che resiste.
E allora, forse è il lascito più importante di questo test, ognunǝ di noi può guardare il bicchiere mezzo pieno e definire la propria ricetta della fortuna.