Perché sono uscitǝ da Facebook

appunti di una disintossicazione

Adri Allora
2 min readNov 13, 2022

Mi sono chiestǝ per la prima volta se fosse il caso di disattivare il mio account Facebook qualche giorno fa, mentre consideravo quanti post non mi piacessero per quello che dicevano e per come lo dicevano. Aggressività e superficialità la fanno da padrone, ed è qualcosa che malsopporto soprattutto in questo periodo, non facile per molti motivi.

Era però vero che in fondo nessunǝ è costrettǝ a leggere tutto e a vedere tutto, e poi si possono silenziare le persone.

Epperò qualcosa non mi convince nell’idea di crearmi una specie di riserva delle idee, allora mi sono chiestǝ perché stavo su facebook:

  1. per le cazzate, i meme, le battute e, in generale, quei prodotti tipici di facebook che permettono una piccola scarica di dopamina, appena sufficiente a ricompensarti per aver scorso fino a quel punto, soprattutto quando “hai bisogno di staccare”;
  2. per gli amici e le amiche e lɛ amicɛ che, non stando su Instagram o LinkedIn, non avevo modo di sentire altrimenti.
Ah, cosa non si farebbe per lɛ amicɛ!

E mi pare siano due buoni motivi. Più importanti di quella sensazione di malessere quando leggendo l’ennesimo post di una persona che ritenevo accettabilmente intelligente scopro che invece si esprime con l’aggressiva presunzione di chi pensa che chiunque altrǝ sia unǝ cretinǝ se non condivide la sua opinione?

Probabilmente no, visto che non sono più in Facebook. O forse sì, ma non c’è solo quella sensazione. È che avevo iniziato, timidamente, a rispondere in giro, e mi stavo rendendo conto di star diventando anch’io così, e non volevo. Un conto è rendersi conto di perdere tempo e non riuscire a smettere (il caso dei meme), un conto ben diverso riconoscere in noi stessɛ i segni di un decadimento intellettuale a morale che assolutamente non vogliamo.

Perché tu credi che i tuoi post qui su medium siano tanto meglio?, mi chiederai.

Sì, senza dubbio, ma proprio nessuno. E non c’è solo questo perché io qui scrivo in un mio spazio, le mie comunicazioni non arrivano a una platea di migliaia di potenziali fruitorɛ ma sono confinate a un ridottissimo numero di persone che mi conoscono già oppure che mi hanno incontrato per caso su medium e hanno deciso che vogliono conoscermi meglio.

Stare nel proprio spazio è un bell’esercizio di disciplina.

E quindi, eccoci qui.

A fare le sceme.

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.