Riprendiamo un vecchio discorso
Come finalmente nerdContext sta diventando reale
A dicembre del 2019 avevo iniziato a parlarne: nerdContext era l’occasione per sfogare un po’ di nerdezza in un gioco a percorso molto, molto, molto intellettuale.
Finalmente dagli interstizi dei flussi di lavoro aziendali (perché sfrutto delle macchine progettate per altro) è saltato fuori un prodotto finito (link a fondo pagina), e questo post lo scrivo perché, come ho avuto modo già di comunicare su facebook:
Sto portando avanti un progetto di una specie di quiz su argomenti dell’immaginario nerd, le domande sono raccolte per argomenti e posso pagarle. Se qualcuno ha voglia/tempo per arrotondare stipendi senza troppi vincoli, mi contatti in privato!
E, visto che mi sono arrivate diverse candidature, ho pensato: perché perdere tempo con un foglio di drive che comunque dovrei scrivere invece di un post su medium? E quindi eccoci qui.
Come funziona nerdContext
Una sequenza di temi generici e trasversali, come “Piccola gente”, “Deserti”, “Grandi rettili”, “Roba magica”, “Roba tecnologica”, “Boss di fine livello”, “Posti tranquilli”. I temi sono generici perché dentro ogni tema possono comparire domande da diverse fonti, per esempio per i deserti ci si occupa di Arrakis, Sind, Tattoine, Dorne ma anche dell’Australia… riesci a individuare quali prodotti culturali (film/libri/fumetti/gdr/videogiochi/serie/cartoni) contengono questi posti?
I temi sono raccolti in missioni e i missioni in livelli. Si può passare al livello successivo solo se si superano tutte le missioni del livello attuale (in qualsiasi ordine), ma si passa un tema solo rispondendo correttamente al primo tentativo a 12 domande.
Ogni tema contiene circa 25 domande, questo significa che qualcuno rimarrà fermo al primo livello, qualcun altro andrà avanti (per il futuro prevedo altre modalità di gioco, ma finché non ho utenti è inutile pensarci).
Come contribuire
Facile: scrivimi anche solo qui nei commenti e comunicami la tua email, così ti darò l’accesso al file drive in cui potrai segnare: tema, tuo nome, ambientazione (perché sarebbe noioso avere le domande su un argomento che arrivano tutte da D&D, per esempio) e domanda, risposta giusta, distrattori.
Se accetto la domanda (puoi scriverla in italiano, io andrò a controllare che risposta e distrattori siano ok), te la pagherò un euro netto (ricevuta con cessione dei diritti d’autore, la ritenuta d’acconto la verso io allo Stato). È poco? Sulla base del tempo che io ho dedicato alla creazione delle mie prime domande direi di no, l’auspicio è quello di farti guadagnare circa trenta euro all’ora facendo qualcosa che ti diverte, ma attenzione, cercherò anche di fornirti un feedback sul tuo lavoro, così potremmo migliorarci a vicenda (io controllerò e tradurrò tutte le domande: gradita la menzione dei nomi originali dei vari luoghi/personaggi/stuff).
Ci sono tre tipi di domande:
UNO: domande con risposta a scelta multipla, le nerduple:
DUE: ricostruzione di testi o di altre cose, altrimenti dette geekostruzioni:
TRE: individua le coppie, ovvero gli abbinanerdi:
E veniamo al dunque: se vuoi provare nerdContext vai qui e, anche se non ti interessa partecipare (o non ti interessa farlo per soldi), fammi sapere che cosa ne pensi!