Seconda lapide, e una nuova gonna
Ho scritto Posti di opportunità nel 2021, la domanda che mi ponevo era “E se fossi una donna?”, cioè: “se questo disagio che provo da che ne ho ricordo dipendesse dal fatto che il genere assegnato alla mia nascita non era quello in cui mi sono sempre riconosciuto?”
Ho trascorso il venerdì notte ad “aggiustare” la prima gonna che ho comprato per me, nella mia vita, e ho fatto alcuni errori di valutazione (non sai le pare che mi son fatte, dovendo comprare e non volendo provare in un posto pubblico l’indimento, e non volendo neppure chiedere) e oggi so che non sono una donna, ma la mia identità di genere è non binaria e, alla festa a cui ho partecipato sabato mi sono presentatə per la prima volta come mi sentivo veramente a mio agio: gonna, canotta, spalle robuste, due giri di perle intorno al collo e pendenti alle orecchie.
Ho scoperto che sei tra amici quando tutte le pare che ti fai sono unitili, perché te le fai solo tu, ed è stato bello.
Ho appena dato l’ok per mettere a terra la seconda lapide di carta e sono felice.
Ho (ri)scritto (è stato un processo lungo) “Abbatti il muro!” nel 2022, per rispondere alla domanda: “ma se sono una persona non binaria, cosa vuol dire per me essere non binaria? Come sto vivendo questo processo?” E in questo caso il modo di dare una forma intellegibile a queste questione è stato scrivere roba che con queste questioni non avesse nulla a che fare. Apparentemente.
Qui, se vuoi, al solito, le prime 200 pagine del romanzo (su 291).
Il resto sono piccoli lavori in casa, buona musica, le bozze per la copertina della terza lapide (2020) e chiusi i problemi fuori dalla porta è tutto così tanto semplice e leggero che potrei commuovermi.
Stai bene ogni volta che puoi, ché non vale la pena di stare male.