Immagine presa da… un sito che parla di architettura

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Mentre faccio ricerche, nei ritagli di tempo, su un post di archeologia narrativa (sto raccogliendo documentazione riguardo all’idea del travaso della coscienza nelle macchine, per ora il ritrovamento più antico è del 1955, ma non voglio anticipare troppo), appunto alcune idee.

Questa settimana, durante una chiacchierata con delle persone che potrebbero essere interessate a quello che facciamo in Maieutical, ho imparato l’espressione instructional designer. Mi ha divertito pensare che mi occupo di progettazione per la didattica ormai da diversi anni e soltanto adesso ho scoperto che esiste un nome più figo, più da biglietto da visita, per quello che faccio (per una delle cose che faccio, quella che mi interessa di più). Mi ha fatto anche pensare: perché esiste una cosa come l’instructional designer, se esistono già ǝ docenti? Ə docenti non dovrebbero fare prima di tutto questo?

Sì. E no. Ə docenti devono prima di tutto insegnare, e non sempre questo vuol dire progettare l’esperienza didattica, per almeno tre ottimi possibili motivi:

Esistono le eccezioni, è ovvio, ma sono, appunto eccezioni. E coloro che si occupano di instructional design non sono utili a queste eccezioni come non sono utili a coloro che non sono interessati a mettere in discussione i propri metodi didattici, a coloro che insegnano esclusivamente per il posto pubblico o perché non saprebbero che altro fare o perché al contrario un altro lavoro già ce l’hanno, ma perché rinunciare a un secondo stipendio se poi con aspettative, permessi o semplicemente nel tempo che dovrebbero dedicare alla correzione dei compiti (o alla progettazione), possono seguire il loro altro lavoro?

No, chi progetta esperienze didattiche, che lo faccia in una software house, in una casa editrice o in una cooperativa di formazione (o in una scuola!), lo fa per dare strumenti alle legioni di docenti che per qualche motivo non fanno parte delle eccezioni ma che potrebbero se solo avessero il suggerimento giusto, l’idea che sblocca una situazione, lo stimolo che li fa guardare dove non avevano mai guardato prima.

Io non insegno.

Interagisco con docenti, genitori, studenti; mi confronto con i miei colleghi e le mie colleghe che vanno nelle scuole per lavoro o per i doveri genitoriali, con le persone che conosco nel mondo editoriale e in quello della comunicazione; chiacchiero in maniera apparentemente svagata con la mia discendenza (sparpagliata su tre ordini di scuola diversi); leggo libri sulla didattica, sulla docimologia, sull’ergonomia cognitiva. Raccolgo tutto quello che posso.

Poi progetto, e sono qui, pronto a fornire il suggerimento, l’idea, lo stimolo.

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Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.