Finalmente l’ho trovato!

E non è stato come me l’aspettavo…

Adri Allora
5 min readMar 1, 2023

Come forse hai intuito (magari leggendo qui, qui e qui oppure non sei mai passatǝ da queste parti e hai un intuito davvero formidabile), da un po’ di tempo cercavo un romanzo fantasy con personaggiǝ o protagonista trans. Io puntavo più su high fantasy, invece il ciclo del Tensorato è silk punk (cioè steam punk in salsa miso), ma ci siamo lo stesso:

  • c’è sempre la magia, anche se ci sono bombe e pistole e mezzi meccanici fatti d’acciaio, seta, carta e bambù;
  • i nomi di persone e luoghi sono orientaleggianti invece di essere irlandeggianti per i buoni e tedescheggianti per i cattivi (dài, non dirmi che nazgul e morgoth non potrebbero essere nomi di band di rock melodico berlinese);
  • il cattivo qui non è chi comanda nel regno oscuro ma chi comanda dove vivono lɛ protagonistɛ.

Passi sopra queste piccole differenze e apprezzi comunque di essere in territorio fantasy… in cui, finalmente, lɛ protagonistɛ sono trans.

Cioè, ci sta se per te non è importante, ma io l’apprezzo.

Nel mondo del tensorato ognuno decide il proprio sesso, può essere a tre anni o a trenta, o mai.

Quando decidi, ti sottoponi a un intervento con cui lɛ utenti di magia di questo mondo (che si chiamano Tensorɛ) finalizzano la tua transizione dall’indeterminato al determinato.

Premetto che io ho letto solo un quarto della storia (“Le nere maree del cielo” è il primo di una tetralogia… ma sono libriccini corti: anche per me è accettabile), e questo quarto di storia ha sollevato alcuni spunti di riflessione.

Transessualismo “sicuro”

Iniziamo dalla cosa più semplice: lɛ abitanti del mondo decidono il loro genere quando capiscono di che genere sono, e questa è una cosa molto bella… che non ha nessun effetto sul mondo.

Dei rapporti sui sessi non si dice granché (lo scrivo qui forfettariamente e poi mai più, ma varrà sempre: “fino a questo punto”), e gli effetti della scelta sulla struttura sociale non si vedono. Non è necessariamente un male, voglio dire: mica devi sempre scrivere un trattato di fanta-antropologia. Ma se santa Ursula Kroeber LeGuin ci ha insegnato qualcosa, è che se il mondo è coerente e rivela la sua complessità, la storia ne guadagna tipo cento volte. E, soprattutto, se un elemento non ha nessun effetto eccetto la propria presenza, sembra appiccicato lì e non capisci per che motivo.

Aggiungo: parliamo del mio secondo argomento preferito: il sesso.

Una cosa che hanno detto un paio di volte Davide e Germano del podcast Chiodi Rossi (seguilo! È un podcast bellissimo e, a parte i contenuti fichi, la risata di Germano è contagiosa): lɛ personaggiɛ dei film/libri/serie high/heroic fantasy fanno un sesso che non è proprio sesso, ma l’idea del sesso stereotipato di unǝ adolescente*. Lɛ personaggiɛ si abbracciano, si amano, ansimano, si baciano e si desiderano ma non è che vedi il sesso. Ecco, tipo capire in che modo cambia il sesso in questo mondo sarebbe interessante, anche perché, ad esempio, uno dellɛ protagonistɛ ha un amante che non ha finalizzato la sua transizione verso il sesso maschile. Io sono curiosissimǝ di sapere come fanno sesso ‘sti due!

E invece niente.

Una certa impalpabilità

Io sono, questo non te l’ho mai detto, unǝ di quellɛ che leggendo “Seta” di Baricco ha iniziato a vederlo sotto un’altra luce: prima era uno bravo, poi è diventato (nella mia mente) un furbo mistificatore. Seta è un esercizio di stile, ma è freddo, impalpabile, e sulle mie papille letterarie ha il sapore dell’aria. Forse questa freddezza e impalpabilità, che a me fa venire in mente il termine serico, si adatta bene a una certa ambientazione orientaleggiante, perché io l’ho trovata anche in questo romanzo.

Qui funziona meglio, ma rimane freddo: il mio cuore ha palpitato una sola volta. Nel resto del tempo a mandarmi avanti nella lettura è stata la curiosità (esatto: di vedere come scopavano quei due… no, scherzo, c’è anche molto altro: la storia è interessante, alcunɛ personaggiɛ intriganti e l’ambientazione, pur appena accennata, è suggestiva).

Magari è una questione di stile: questo romanzo è molto raccontato e relativamente poco mostrato o, meglio, poiché copre tipo decine di anni in duecento pagine, va molto veloce su fasi e passaggi quindi anche quando mostra lo fa alla maniera dei film con montaggio veloce e musica di sottofondo e questo, per me, lo rende difficile da visualizzare e da vivere.

Devo però ammettere che si vede che l’autorǝ sta ancora disponendo i pezzi sulla scacchiera (piccolo spoiler ad esempio: le bombe sono più importanti di quello che sembra).

Conclusioni

(Che non sono conclusioni perché qui, bellezza, abbiamo letto il 25% della storia completa!)

Il libro non è uno dei capolavori che ti cambiano la vita, però lo consiglio. In parte perché il silkpunk è un sottogenere che vale la pena di esplorare (leggiti anche questo bell’articolo su un libro dell’inventore del genere, Ken Liu) e poi perché la variabile inserita da Neon Yang può offrire spunti di riflessione interessanti. Per esempio ad essere onestɛ io a un certo punto mi sono chiestǝ se fosse veramente un romanzo con personaggiɛ trans: la mia esperienza del transessualismo prevede un contesto diverso mentre nel mondo delle Maree nere del cielo non mi pare che ci siano persone cis e persone trans, perché in effetti sono tuttɛ persone T. Oppure no?

In altri termini: nel momento in cui la questione dell’identità di genere è universalizzata, esiste ancora? La risposta dell’autorǝ del libro parrebbe essere “no”, e questo potrebbe spiegare perché non se ne parla: perché non ce n’è bisogno. Per me, diciamo che probabilmente dovrò leggere gli altri volumi per capire meglio. Mi sta: Neon Yang scrive bene.

Fatta la ricerca su google, ovviamente salta fuori l’intruso. Vediamo se riesci a trovarlo!

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~sPaziO noTE VelOci~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

* Qui vale il solito caveat: non garantisco che sia quello che hanno detto loro, solo che è quello che io ho capito di quello che ho sentito.

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.