Annemarie Schwarzenbach, perché mi piace. Foto presa da qui (interessante l’articolo, leggilo!)

Io ho visto il futuro

Un pezzettino piccolo

Adri Allora
6 min readMar 8, 2023

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Nel 2011 con due amici ho fondato un’azienda, che si chiama Maieutical Labs.

Questo è il logo nuovo. Quello fatto dopo il tatuaggio, mortacci…

Avevamo

  • delle buone idee (tre parole: software scolastici adattivi);
  • le competenze per realizzarne alcune e
  • i canali per arrivare ai primi clienti

e abbiamo iniziato a concedere in licenza i nostri primi prodotti. Siamo anche stati fortunati, perché proprio in quel periodo è stato Ministro dell’Istruzione il professor Profumo, che ha sbatacchiato il sistema dell’editoria scolastica all’insegna dell’ammodernamento.

Passati i primi anni

  1. avevamo imparato cose;
  2. avevamo capito che la pacchia non sarebbe durata e le case editrici avrebbero smesso di investire;
  3. avevamo scoperto tracciando le utenze che sempre più studenti accedevano alle nostre macchine partendo dal cellulare e infine
  4. ci eravamo stancati di vedere che i nostri software erano il gadget per vendere libri e che la carta continuava ad essere il fulcro intorno al quale gravitava l’editoria scolastica italiana.

Ed ecco quel che è successo:

  • nel 2014 abbiamo iniziato a lavorare al primo prodotto che avremmo venduto non più agli editori ma direttamente allɛ utenti finali (Alatin, grammatica latina);
  • nel 2015 l’abbiamo regalato a chiunque volesse provarlo per monitorare le utenze e completarne lo sviluppo grazie al feedback dellɛ early adopters;
  • nel 2016 lo abbiamo messo in vendita per la prima volta ed eravamo elettrizzati perché era il primo prodotto didattico puramente digitale ad affacciarsi a un mercato fino ad oggi ancora dominato dalla carta;
  • nel 2017 abbiamo fatto un libro che fungesse da cavallo di Troia per diffondere l’uso di Alatin;
  • nel 2018 gli abbiamo affiancato un altro software (Lyceum, letteratura latina) che a scapito dell’adattività funzionava con i testi;
  • nel 2019 abbiamo creato il fratellino di Alatin per la grammatica italiana, Itaca;
  • nel 2020 c’è stato il lockdown e abbiamo iniziato a creare il software di antologia, Alex (che si chiama così perché è nato per gioco e per sfida: il mio socio Matteo voleva provare a usare le macchine di Lyceum per analizzare “I promessi sposi”);
  • nel 2021 abbiamo avviato le macchine per la creazione del nostro software di matematica, Mathx, e per quello di chimica, Solve.

La sinusoide dello stress

Nel corso di questi sette anni è andata sempre allo stesso modo, seguendo la curva sinusoidale dello stress mio e di Matteo:

E ogni volta io e Matteo ci dicevamo:

siamo troppo avanti coi tempi, stiamo proponendo qualcosa che è troppo diverso da quello a cui lɛ docenti sono abituatɛ.

E poi:

è solo una questione di tempo, ma dobbiamo resistere finché non avviene il cambio di paradigma.

La verità è che non sapevamo esattamente che forma potesse avere questo cambio di paradigma. Facevamo delle ipotesi, ma ci fermavamo lì.

A contatto

Facciamo un passo indietro: dall’inizio del 2020 non siamo più andatɛ nelle scuole. Non si poteva. Ma l’avevamo fatto tanto: per presentare i nostri software, per parlare con docenti e studenti, per ricevere feedback e formare a una didattica un poco più data oriented e basata sul mastery learning.

In parte abbiamo cercato di recuperare con le call online (l’unico effetto del covid è stato sdoganare le videochiamate), ma era molto difficile perché le call erano comunque associate a un’esperienza negativa.

Quest’anno, complici nuova situazione sanitaria, il PNRR e due miliardi di investimenti nelle scuole ci siamo tornatɛ e, se non nelle scuole, al telefono con lɛ docenti. E abbiamo scoperto cose interessanti.

Per esempio che in alcune scuole hanno smesso di adottare i libri di grammatica italiana perché il nostro Itaca è sufficiente. Basta il software. Se proprio si vuole un libro, lɛ discenti possono portarsi la grammatica delle medie. Anzi poi si può lavorare facendo confronti finché non si arriva alla teoria e agli esercizi sullo smartphone.

Non sono tante scuole, ma è un inizio.

Perché il software costa meno del libro ed è più efficace ed efficiente.

In qualche altra scuola non fanno più comprare “I promessi sposi”. Ci sono i libri di seconda mano e poi c’è Alex per quei temi e quei capitoli che è importante vengano trattati da tutta la classe allo stesso modo. E Alex copre anche il resto dell’antologia.

In altre scuole ancora ci domandano:

ma con questi software, possiamo fare a meno dei libri?

Blended teaching

Io amo moltissimo i libri, anche se li trovo sopravvalutati come strumenti didattici per molte materie. Ma quel che ho percepito nettamente è finalmente il contorno del cambio di paradigma: la dematerializzazione dei libri di testo.

Dici che era scontato?

  • Solo per chi non conosce questo mondo.
  • Solo per chi non sa che, anche se Benjamin Bloom parla di motivazione dalla fine degli anni sessanta, della motivazione nelle scuole superiori si sono accortɛ solo in seguito al trauma collettivo del COVID, da quando le crisi di panico sono diventate abbastanza frequenti da non poter più essere le caratteristiche specifiche di qualche individuo fragile e da quando è molto più difficile dire di unǝ studente che “non sa perché non ha voglia” (che a me è sempre suonato come l’argomento per cui “i poveri sono poveri perché non vogliono essere ricchi, se veramente volessero…” mavvaffanculo, va’). E parlare di motivazione e di lacune strutturali significa costringersi a (pro)porre la didattica in un altro modo, magari più vicino al mondo dellɛ discenti.
  • Solo per chi non si è mai scontrato con l’ignorante supponenza di troppɛ docenti che o per pigrizia o per impreparazione non vedono le alternative alla lezione frontale (se mi leggevi già durante il covid, sai che per me le videolezioni frontali sono state il più grande fallimento della didattica italiana in questo secolo. Ne ho parlato qui, qui e qui, ad esempio) o più in generale alla tradizione.
  • Solo per chi non ha mai fatto i conti con il disinteresse di molte famiglie che non capiscono il senso della scuola al di la della sua obbligatorietà e che sono “rassicurate” dal fatto di spendere soldi per avere in cambio un oggetto fisico (il libro di testo) invece di un impalpabile software che quando tuǝ figliǝ lo usa non sai se sta facendo i compiti o cazzeggiando on line. E che comunque non hanno voglia di controllare lɛ figliɛ.
  • Solo per chi non ha idea della resistenza passiva che stanno opponendo le case editrici di scolastica, che invece di proporre alternative didattiche arricchiscono di servizi i cari vecchi libri per renderli sempre più indispensabili (in quanto chiavi per ottenere i servizi: “adotta il mio libro e noi ti forniremo le fotocopie delle prove per competenza delle tue classi!”, “adotta il mio libro e avrai sia il libro con gli esercizi svolti che la nostra preziosa guida con tante attività pre-progettate!”).
  • Solo per chi, infine, ignora l’atteggiamento del Ministero che dovrebbe occuparsi della Pubblica Istruzione, il quale tra una sparata populista (“basta cellulari in classe!”) e una mossa elettorale (come coinvolgere nella riforma della scuola i sindacati ma non lɛ studenti) riesce a non occuparsi di didattica.

Insomma: scontato no, per niente.

Come tutti gli slittamenti di fase questo cambiamento sta iniziando dai dettagli e non è omogeneo: una scuola qui, una scuola lì, una domanda in quell’altro posto, unǝ docente che cambia scuola e dissemina, un’altrǝ che si stanca di fare l’anticonformista in dipartimento e abbandona.

Siamo ancora molto lontanɛ da quel risultato ed è dura, perché le resistenze ci sono ancora e perché sostenere questa corsa in salita in cui sviluppiamo nuova roba è faticoso, stressante ed economicamente asfissiante.

Ma è meno dura di prima perché iniziamo a vedere il traguardo. Ce l’hanno mostrato lɛ nostrɛ utenti.

E sono otto anni che ci stiamo lavorando: quando succederà, avremo con noi tutta la ricchezza di questa esperienza.

Non preoccuparti, ti aspetteremo.

Cerca “futuro” su Google e quel che ti aspetta è una serie di luoghi comuni. Ah, non eri lì per quello?

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Adri Allora

Linguist, entrepreneur (co-founder of Maieutical Labs), curious. I’m here on Medium mostly to learn, even when I write something.